Santa Chiara di Assisi con ostensorio in legno - colorato a olio Visualizza ingrandito

Santa Chiara di Assisi con ostensorio in legno - colorato a olio

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Santa Chiara di Assisi con libro ed ostensorio in legno - Dolfi sculture in legno prezzi; La nascita di Santa Chiara fu predetta in quanto la madre recatasi nella Cattedrale di S. Rufino prima di partorire, sentì una voce che le disse che avrebbe partorito una bimba che illuminerà il mondo, per questo le fu dato il nome di Chiara. Fin da piccola Chiara era devota a Dio, pregando molto e visitando devotamente la commemorazione benedetta e manifestando una giovane adulazione verso i poveri. Chiara seguì l'ammonimento di S. Francesco nella piazza della città per tutta la Quaresima e lui e lei sapevano senza indugio che Dio voleva che lei si consacrasse a Lui. La sera successiva, Chiara lasciò la sua residenza di notte, corse ad adempiere a S. Francesco e ai suoi fratelli nella chiesa in cui erano bloccati e aggregò il suo desiderio di seguirlo nel suo stile di vita. La ottenne, le diede il suo saio, le tagliò i capelli e la spedì in un'abbazia benedettina, perché non poteva vivere con i fratelli. Sua sorella minore Agnes si avvicinò presto a lei ed entrambe dovettero resistere a molte pressioni della loro famiglia per tornare a casa. Chiara si rifugiò nella Chiesetta di S. Damiano che divenne la dimora delle sue consorelle chiamate Povere Dame recluse di S. Damiano ma dopo la morte di Chiara vennero denominate Clarisse.

Le Clarisse vennero conosciute per la loro esistenza insolita e ascetica per le donne di quel tempo, facendo jogging a piedi nudi per la città, facendo l'elemosina, indossando il saio e dimorando all’aperto senza alcun aiuto e mangiavano ciò che li veniva offerto. Molte giovani ragazze nobili abbandonavano tutto quello che avevano per seguire Clara e si ingrandirono in tutta Italia, con proprietà fondate in lungo e tutte seguirono le Clarisse come modello e concetto.

L'accettazione della santità di Chiara divenne tale che il Papa stesso arrivò al letto di morte di Chiara per fornire la sua assoluzione. Ma nonostante l'intenzione di Innocenzo IV fosse quella di canonizzarla subito dopo la morte, si giunse alla bolla di canonizzazione nell'autunno del 1255, dopo averne seguito tutte le formalità, per mezzo di Alessandro IV. Chiara morì in completa atarassia e le sue spoglie riposano nella chiesa che porta il suo nome.

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